Se non avessi il punto di vista dei soldi e del tempo cosa sceglieresti oggi? La scelta crea.
“Come si fa a non avere un punto di vista sui soldi o sul tempo?” è una domanda che mi rivolgono spesso le persone quando inizia la conversazione sulla creazione.
I tuoi punti di vista creano la tua realtà, non è la realtà a creare i tuoi punti di vista e quando questo diventa chiaro comprendi anche come ogni tua giornata sia un atto di creazione.
In questa realtà ti abituano che prima devi avere le condizioni “ideali” poi puoi scegliere e indovina un po’? La scelta viene costantemente posticipata, l’ideale non si verifica, magari qualcosa sì, un pochino e mai nella totalità di quello che avevi scelto.
Sembra un meccanismo contro noi stessi eppure lo applichiamo costantemente. Mi viene in mente una scena della serie TV “Resident Alien” dove l’alieno, dopo una serata di festeggiamenti con alcolici insieme a umani, sentendosi male dice “Evidentemente sui corpi degli umani non ha questo effetto l’alcol, altrimenti gli umani non lo sceglierebbero”.
Noi applichiamo modi di stare al mondo che non funzionano nonostante sia evidente che non portano dove scegliamo di andare e creiamo delle giustificazioni come “non ho soldi, non ho tempo” per continuare a reiterare le nostre scelte disfunzionali.
Forse ti stai domandando come mai scegliamo ripetutamente qualcosa che non funziona e questo sarà il tema di un altro post, intanto vediamo come uscire dal loop. Ti ricordi che alcune righe sopra ho scritto “la scelta crea”? Ecco qua la chiave. Vuoi uscire dalla modalità “quando tutte le congiunzioni astrali saranno perfette”?
Inverti i passaggi:
- domandati cosa vuoi creare nella tua vita, oggi, domani, tra un anno, tra venti,
- sceglilo,
- poi domandati cosa ci vorrebbe per averlo nella tua vita
- infine inizia a scegliere tutto quello che ti porta in quella direzione, o più semplicemente come se quella cosa fosse già parte della tua vita.
E ricordati di riconoscerelo quando si manifesta, questo onora te stesso e la tua creazione, con gratitudine.
Come sarebbe sperimentarlo?
Con gioia
Massimiliana